Oggi vi parlerò della natura morta che preferisco definire in inglese still life: infatti una natura morta è tutto meno che “morta”, perchè ci parla ed è spesso molto espressiva. Preferisco quindi l’espressione inglese, che rende molto meglio l’idea di una “vita immobile”, che è ferma, come cristallizzata, ma viva.
Quello che amo di più di una still life è che permette all’artista una grandissima varietà di espressione. Innanzitutto il soggetto, può essere un oggetto della vita quotidiana, come un bicchiere, una lampada, un frutto, oppure può essere una composizione, decisamente più interessante. Anche la tecnica può variare: a colori o in bianco e nero, a matita o a carboncino, con gli acquerelli, i pastelli o la pittura ad olio. Infine, una natura morta può essere iper realista, piuttosto impressionista o decisamente stilizzata.
Personalmente amo la tradizione della still life e in particolare due maestri: Chardin, la cui precisione con la pittura ad olio mi lascia sempre senza fiato, e Cézanne, di cui adoro la resa più grezza e i colori brillanti.
Dopo queste meraviglie dell’arte, vi mostro i miei modesti tentativi di realizzare delle nature morte.
Spero vi piacciano!