Archivio mensile:dicembre 2013

Carnet de griffonnage – spécial Paris, Londres, New York…

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Carnet de griffonnage

Lo scorso weekend ho passeggiato per Parigi per esplorare qualche libreria di quartiere. Diversi siti suggerivano di visitare Libellule et Coccinelle, una deliziosissima libreria per bambini nel nono arrondissement che mi ha tanto ricordato “Il negozio dietro l’angolo” di C’è post@ per te. Ho adorato questo piccolo negozietto fin dalla vista della vetrina: coloratissima, con mille copertine di libri invitanti. Impossibile non entrare! (per saperne di più su questa libreria leggete qui )

Gironzolando tra gli scaffali e i tavoli traboccanti di libri, mi sono imbattuta in questo libricino: Carnet de griffonnage di Gilles Ronin, edizioni Dessain et Tolra. Dopo averlo sfogliato un po’ mi sono decisa a comprarlo, soprattutto perchè era l’ultima copia! Si tratta di un quaderno/libro che invita a scoprire come immortalare in pochi tratti di matita le città che visitiamo. Ogni pagina del quaderno contiene a margine un suggerimento per il lettore: come semplificare e realizzare quindi correttamente le cupole del Sacré Coeur di Montmartre, come catturare su una pagina un bus a due piani londinese o come realizzare in prospettiva il ponte di Brooklin.

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L’utilità di questo quaderno sta soprattutto nel mostrare il processo e l’evoluzione del disegno. Oggetti che parrebbero quasi impossibili da disegnare sono semplificati in forme geometriche essenziali, che si arrichiscono di dettagli piano piano. Ronin insegna quindi a “guardare”. Sì, perchè il più della difficoltà nel disegnare sta nel vedere con gli occhi dell’artista, andare oltre l’idea predefinita che si ha di un oggetto per disegnare quello che esso è veramente. Il mio professore di disegno Vincent dice sempre che non c’è cosa più difficile del sapere guardare quello che si ha di fronte per quello che è. Solo allora disegnare diventa un gioco da ragazzi.

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Oltre a un quaderno, questo Carnet è anche un vero libro: ci sono pagine di teoria del disegno, per aiutare il lettore ad avere più dimestichezza con le basi della prospettiva, della tenuta della matita e del tratto. Purtroppo il libro esiste solo in francese per ora.

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E disponibile su Amazon a 8,30 euro. Grazie a una ricerca su internet ho scoperto che Gilles Ronin è autore di diversi manuali di disegno per principianti e che il Carnet che ho acquistato fa parte di una serie, composta da altri tre tre libri: il primo pubblicato, il Carnet de griffonnage: objets du quotidien del 2010, di cui esiste una nuova edizione del 2013, il Carnet de griffonnage: lettres et mots e l’ultimo, pubblicato nel settembre 2013, Carnet de griffonnage spécial gourmandise di Isabelle Kessdjan. Inutile dirvi che sono già tutti nella lista dei miei prossimi acquisti 🙂

Wishlist di Natale

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Natale si avvicina e con esso la voglia di regali 🙂 Dopo aver pensato ai regali di tutti i miei cari e dei miei amici, posso pensare alla mia letterina per Babbo Natale. Ecco qui quindi la mia wishlist “artistica” (si perchè esiste anche quella “libri”, “fashion”, “casa” etc….), che, chissà, magari può aiutare qualcuno a scegliere un pensierino per me!

In testa alla lista ci sono matite e pastelli:

Print Le matite pastello di Conté à Paris sono quelle che preferisco: precise, maneggevoli e con una resa eccellente. La struttura a matita permette di creare tratti fini e precisi pur mantenendo intatta la texture del pastello.

Ci sono scatole più o meno grandi con più tonalità di colori. Io per ora possiedo solo la scatola per schizzi con nero, seppia, sanguigna e bianco. Un kit essenziale ma molto molto utile!

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Allo stesso tempo, mi piacerebbe avere un bel set di pastelli al naturale. Per quanto possano dare l’idea di disordine perchè sporcano un po’ dappertutto, sono uno strumento molto utile e divertente. Rispetto alla matita pastello, permettono di realizzare tratti fini con gli angoli e tratti spessi con la parte laterale. Sono più adatti a coprire grandi superfici e si sfumano facilmente.  Anche di questi possiedo il set da schizzi con sanguigna, seppia, nero e tonalità di grigio.

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Una cosa che desidero molto avere ultimamente è un bel set di acquerelli. Questo è un set portatile Winsor & Newman con 12 colori, più che sufficienti per un bel disegno. La scatoletta è leggera e pratica, pensata per l’artista che vuole disegnare in plein air, o che desidera portare in viaggio i propri utensili. Naturalmente la scatoletta portatile è molto meno costosa di un set da tavolo, in legno o metallo, con una più ampia scelta di colori.

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Altra tecnica che mi piacerebbe approfondire è quella dei pennarelli. Ho realizzato ultimamente qualche disegno con la penna a inchiostro nero. L’effetto è veramente molto bello, anche se la tecnica richiede una certa sicurezza, perchè nessun ripensamento è possibile una volta tracciato il disegno. Questi pennarelli Faber-Castell sono utilizzati soprattutto per disegni grafici: il loro fascino sta principalmente nell’inchiostro Cina, che dà un effetto leggermente annacquato che ricorda l’acquerello.

Oltre alla materia prima del disegno e della pittura, mi piacerebbe ampliare la varietà dei supporti su cui disegno. La maggior parte dei miei carnets da disegno cono in carta bianca (possiedo un blocco di pagine nere e uno con carta leggermente ingiallita). Mi piacerebbe quindi avere la possibilità di disegnare su carta colorata, soprattutto con i pastelli. Esistono diversi blocchi per disegno che forniscono carta “toned” in diverse tonalità. Ecco le mie preferite:

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Infine, qualche piccolo accessorio sempre utile per un (quasi) artista come me 🙂

Un buon fissativo

Un buon fissativo

Porta utensili

Un porta utensili

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Direi che questi come regali potrebbero bastare per quest’anno 😀

Vedremo cosa troverò sotto l’albero!

L’Atelier des Beaux Arts Sévigné

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Dopo un intero anno passato a Parigi, ero meno sperduta e mi sono decisa ad approfittare al massimo di tutte le meraviglie che offre questa bellissima città. La prima in assoluto è stata l’iscrizione ad un corso di disegno, a prezzo super vantaggioso (non avevo mai trovato un corso di disegno abbordabile a Milano!), nel cuore del Marais. I corsi – ne esistono 85 con specialità diverse – sono organizzati dal comune di Parigi, che mette a disposizione 16 Ateliers des Beaux-Arts a Parigi a chiunque sia interessato a praticare l’arte.

Il mio atelier si trova al 48 di rue de Sévigné, accanto al Musée Carnavalet. Era une scuola femminile negli anni 30 e una placca commemorativa ricorda le decine di ragazze ebree deportate nel periodo nazista. È lo stereotipo della vecchia scuola d’artisti, con i gradini consumati, le travi a vista, cavalletti macchiati di vernice ovunque, oggetti improbabili che spuntano dagli armadi e vecchi schizzi che fanno capolino dai blocchi di fogli. Per tutto questo, è uno dei miei luoghi preferiti, dove trovo la pace e la tranquillità per 3 ore una volta a settimana. Il mio professore, Vincent, un simpatico ometto francese ha sempre una parola buona per me, anche quando cancella metà del mio disegno perché lo rifaccia. Il primo anno i novellini cominciano dalle nature morte base: cubi, parallelepipedi, piramidi e cilindri che si incastrano o si sormontano uno con l’altro. Ricordo ancora il mio primo disegno:

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Sembra banale, ma non è stato affatto facile quella prima volta. C’era un enorme foglio da riempire, una bacchetta di legno per prendere le misure e matita e gomma. Ma mi piace pensare che da lì ci sia stata una buona evoluzione.

Da settembre ho cominciato il mio secondo anno e sono ora nella classe dei “grandi”. Sono passata al nudo e la cosa si è fatta il doppio più interessante, anche se le difficoltà sono tante e lo scoraggiamento a portata di mano.

Vi mostro una galleria di foto dell’atelier e di qualche disegno dell’anno scorso.

Watercolour Tutorials

Video

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Ho sempre considerato gli acquarelli troppo noiosi o troppo difficili per dedicarmici e da qualche settimana mi sono resa conto di quanto stupida fosse la mia opinione. Gli acquarelli sono una tecnica molto interessante, che permette una grande libertà di espressione. Esistono molte tecniche diverse: quella del wet in wet (aggiungere colore con acqua su un foglio già bagnato), quella del pennello asciutto (aggiungere colore senza acqua su una superficie asciutta), quello dello strato su strato (aggiungere del colore con acqua su una superficie asciutta) e molte altre.

Nonostante io non mi sia mai cimentata in dipinti ad acquarello, ho scoperto queste tecniche attraverso internet, su siti di artisti, ma soprattutto attraverso dei meravigliosi tutorial ( ne trovate a valanghe su YouTube).

Ne ho selezionati qui alcuni che trovo molto utili e interessanti. Un paesaggio, un albero e dei fiori. Date un’occhiata 🙂

Questo video, oltre che molto dettagliato nelle spiegazoni, è molto confortante. Chi lo sapeva che fare il riflesso nell’acqua fosse così semplice!

Alberi: sono ovunque nei paesaggi e ho sempre avuto una certa difficoltà a renderli realistici.

Questo è il mio preferito: adoro i fiori, i colori e la spontaneità del disegno.
Se anche a voi è venuta voglia di disegnare con gli acquarelli, cercate ispirazione su Pinterest, può dare davvero delle ottime idee! Ne ho raccolte alcune sulla mia pagina.

Le Surréalisme et l’Objet

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Meret Oppenheim, Ma Gouvernante, 1936

Meret Oppenheim, Ma Gouvernante, 1936

Ieri pomeriggio, dopo un po’ di shopping natalizio mi sono dedicata all’arte, e più precisamente a una mostra di quelle che solo il Centre Pompidou può offrire.

Le Surréalisme et l’objet è una mostra molto ricca e curiosa : percorrendo le sale e osservando le più di 200 opere si scopre un universo inedito del Surrealismo, l’oggetto. Certo alcuni penseranno che non si tratta affatto di qualcosa di veramente sorprendente dato che i ready-made di Duchamp (la Roue de bicyclette, la Fontaine per intenderci) sono arci-noti. Tuttavia, l’esposizione al Pompidou mostra oggetti diversi, vari e sorprendenti che rivelano un coté sconosciuto ai più di diversi artisti surrealisti e dada.

Una sezione intera della mostra è dedicata alla Poupée, la bambola, che riproduce la donna in quanto oggetto sessuale e che si presta a scomposizioni e ricomposizioni infinite, dettate da atti inconsci e istintivi. La bambola o manichino ispira il sentimento “d’étrange étrangeté” tanto caro ai surrealisti.

Nelle sale si susseguono manichini amputati, bambole deformate e sui muri sfilano le interpretazioni più folli della donna-bambola degli artisti più o meno noti. Quasi tutte sono un macabro mix di giochi d’infazia e di gioci sessuali insoliti. Da questa visita ho scoperto anche un aneddoto curioso: Oskar Kokoschka, dopo la rottura con la sua amata Alma Mahler, aveva domandato a un artigiano di bambole di cera, Hans Bellmer, di fabbricare una copia identica della sua ex. Che feticista!

Un’altra sezione è dedicata agli oggetti a funzione simbolica. Dalì li definisce così:

Ces objets, qui se prêtent à un minimum de fonctionnement mécanique, sont basés sur les fantasmes et représentations susceptibles d’être provoqués par la réalisation d’actes inconscients. […] Les objets à fonctionnement symbolique ne laissent aucune chance aux préoccupations formelles. Ils ne dépendent que de l’imagination amoureuse de chacun et sont extra plastiques.

Sono oggetti svariati, sculture plastiche che si presentano come concretizzazione di pensieri , sintesi di desideri. Per lo più si tratta di forme con una potente carica sessuale e con un erotismo latente; l’atto sessuale sembra il comune denominatore della creazione plastica surrealista: forme falliche e concave si ripetono costantemente, in rappresentazioni assurde e improbabili.

L’ultima sezione è senza dubbio quella più divertente: l’oggetto come sfida e affronto alla scultura tradizionale. Dietro a delle vetrinette si trovano artefatti esilaranti quali delle scarpe col tacco adagiate su un piatto da portata e legate con dello spago a mo’ di tacchino (la mia preferita!), una statua della Venere di Milo a cassetti, un telefono con un’aragosta al posto della cornetta e una campana di vetro che conserva un’immagine di formaggio.

Per chi capitasse a Parigi, o ci fosse già vi consiglio di fare una capatina:

Le Surréalisme et l’Objet al Centre Pompidou fino al 3 marzo 2014.

Chissà che non nascano dei bei disegni da questa visita 🙂

Sketchbook Express

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Camille che dorme

Per la mia laurea quest’estate ho ricevuto un iPad: mi aspettavo di navigare su internet, di scaricare giochi di cui sarei diventata dipendente e di vedere film. Tutto questo si è realizzato proprio come previsto, ma ho scoperto molto di più. L’iPad si è rivelato un utilissimo strumento creativo. Ho scoperto che infatti è possibile disegnare come su un foglio di carta sulla superficie di un tablet. Mi rendo conto che non esiste paragone: niente può essere comparato all’esperienza della carta ruvida, della polvere di grafite sulle dita e del profumo degli strumenti da disegno. Proprio per questo non voglio comparare. Si tratta di una tecnica molto diversa, ma non per questo meno utile.
Da quando ho l’iPad ho disegnato moltissimo, perchè è pratico: ti permette di disegnare ovunque, senza la necessità di portarsi blocco, matite, gomma etc. Una volta finiti, i disegni non si rovinano o stropicciano in borsa e possono essere condivisi immediatamente con chiunque.
Mi piacerebbe quindi condividere con voi alcune App creative che ho scoperto recentemente. Vorrei parlarvi oggi di Sketchbook Express, un app di Autodesk scaricabile gratuitamente su App store, Google play e Android.
Si possono usare molte funzionalità, tra cui lo sfondo, declinabile in più stili (bianco, texture carta e foglio ingiallito con decori…).
Ma l’aspetto più interessante per chi disegna è la possibilità di scegliere tra diversi tipi di matite con durezza differente, di cui è poi possibile regolare l’opacità e lo spessore del tratto.
Sketchbook x
La gamma di colori è molto ampia, con personalizzazione delle sfumature.
Oltre alla semplice matita, esiste la penna (tipo trattopen), la penna stilografica, il pennello.
Personalmente mi piace disegnare con la matita semplice, ma anche gli altri strumenti sono interessanti per un disegno più grafico.
Tra gli upgrade più interessanti (a 0,89€ l’uno), Pro brushes, che aggiunge gli acquarelli e i pennelli per gouache, di taglie e intensità differenti.
pro brushes
E Art Brushes, utile principalmente per il disegno, perchè offre tutte le durezze di matita, per disegni a matita da professionisti.
art brushes
Entrambi sono complementi un po’ riduttivi e per un vero appassionato penso sia meglio investire in SKETCHBOOK PRO a 2,69 euro. Io sto valutando se comprarlo…  🙂
Per ora vi mostro qualche disegnino fatto con la versione Express. Spero vi piacciano!